Mosso un primo passo in avanti verso l’aumento della soglia massima di emissioni elettromagnetiche: da 6 a 60 V/m. I NO-5G: “Pronti allo sciopero della fame”
Semaforo verde dalla IX Commissione della Camera dei Deputati: i limiti di emissione del 5G vanno non solo aumentati, ma anche adeguati a quello che è il quadro generale europeo. Questo si configura, a tutti gli effetti, come un primo, vero passo verso l’innalzamento a 60 V/m della soglia massima, che, attualmente, in Italia è ferma a 6 V/m – un valore 10 volte inferiore a quello medio europeo.
Negli scorsi mesi, anche gli operatori telefonici leader in Italia avevano augurato una spinta verso l’aggiornamento delle soglie e l’adeguamento a quelli che sono i valori medi in Europa, poiché una soglia così bassa, nel corso della creazione delle infrastrutture 5G, ha reso necessaria l’installazione di moltissime antenne sul territorio nazionale per raggiungere la copertura ottimale. I loro appelli, tuttavia, erano caduti nel vuoto. Perché? Perché il 5G, in Italia, è un argomento fortemente discusso e controverso.
I lettori ricorderanno il fervore con il quale, in piena pandemia, i NO-5G si schierarono contro le nuove reti ultra veloci, portando a favore della propria tesi argomentazioni quali l’inquinamento elettromagnetico e la veicolazione del coronavirus proprio tramite il 5G. Il dibattito ha acceso gli animi ed è rimbalzato da un media di informazione all’altro, rabbuiando gli animi e contribuendo a creare un clima ancora più teso e pervaso di insicurezza. A nulla, tra l’altro, sono valse le prove mediche e scientifiche fornite dalla comunità pro-5G, a chiara testimonianza del fatto che, ad oggi, non risultano evidenze scientifiche comprovate di come le onde elettromagnetiche del 5G possano o non possano impattare sulla salute dei cittadini.
In ragione di ciò, qualsiasi ammodernamento in materia di 5G non ha mai trovato compimento fino a oggi, dove, per la prima volta in mesi, arriva dal Governo il primo, cauto segno di apertura. Naturalmente, il percorso di innalzamento delle soglie massime è ancora agli arbori: fino a che non ci sarà esplicito parere favorevole del Governo, non sarà possibile alcuna modifica; tuttavia, potrebbero volerci solo poche settimane.
E nonostante questa incertezza, i NO-5G sono già sul piede di guerra. L’Alleanza Italiana NO-5G ha già raccolto 62 mila firme per bloccare l’aumento dei limiti massimi e intendono proseguire a muso duro, annunciando uno sciopero della fame.
“Se la manovra venisse infatti approvata anche dal Parlamento e/o dal Governo, su tutta Italia verrebbe ad abbattersi un vero e proprio tsunami elettromagnetico senza precedenti, aumentando l’overdose elettromagnetica di un valore arbitrario pari a ben 10 volte più alto di quello di oggi (in fisica un ordine di grandezza più alto di 110 volte), il tutto per favorire il 5G nell’installazione di milioni di nuove antenne via terra e del Wi- Fi dallo spazio,” ha dichiarato un portavoce.
La redazione si impegna a seguire la vicenda, in attesa di ulteriori sviluppi.
Via: Dday.it