AgCom ha emesso la multa più cara della sua storia per punire la allora ‘Telecom Italia’ ed il passaggio obbligato che ha coinvolto i suoi clienti alle tariffe flat nel maggio 2015
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AgCom, autorità garante in ambito delle comunicazioni, ha recentemente accertato l’inottemperanza da parte della società Telecom Italia S.p.A. nella quale, lo scorso 1 maggio, la società ha spostato una buona parte dei propri clienti di rete fissa verso delle nuove condizioni contrattuali ed economiche senza il loro esplicito consenso. In principio AgCom era intervenuta, come sempre, per tutelare gli utenti coinvolti dalla manovra, soprattutto sotto due profili principali, che le aziende di telefonia conoscono molto bene, anche se a volte, come in questo caso, fanno finta di nulla per un proprio tornaconto.
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Il primo punto riguardava le informazioni date ai clienti, che dovevano essere esaustive e trasparenti, soprattutto per effettuare un eventuale diritto di recesso; il secondo punto prevedeva il cosiddetto ‘diritto di scelta’ per gli utenti che, sebbene fossero titolari di una offerta in scadenza, sono stati ricollocati arbitrariamente da Telecom Italia all’offerta flat “Tutto Voce”, naturalmente più costosa ed in totale assenza di espresso consenso, oltre che senza possibilità di richiederne una differente.
Telecom Italia ha migliorato la trasparenza delle comunicazioni alla clientela soltanto successivamente ai richiami del garante, non facendolo in ogni caso in modo adeguato e corretto. Dopo l’accertamento di tutto ciò, AgCom ha deciso di inoltrare una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 2 milioni di euro, la più alta mai applicata, a causa della rilevante mole di denaro che i clienti erano stati costretti a pagare in più, rispetto alla loro precedente tariffa a consumo, a favore di Telecom stessa.
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