La GdF visita i gestori e AGCOM torna all’attacco: pronte nuove diffide agli operatori sulle bollette a 28 giorni! Un film destinato a continuare a lungo
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E’ stata una settimana da incubo per i gestori telefonici Italiani e non solo. Non sono infatti ancora finiti i problemi che recentemente hanno scosso il mondo delle telecomunicazioni riguardanti i rinnovi ogni 28 giorni. Agcom, nella speranza di poter tutelare i consumatori, torna nuovamente all’attacco proponendo nuove diffide per gli operatori di telecomunicazioni. Mentre la Guardia di Finanza ha ispezionato le sedi dei principali operatori di telefonia mobile.
Dopo aver ottenuto il ritorno alla bolletta mensile, L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha diffidato Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky per “non aver rispettato le prescrizioni in materia di chiarezza, trasparenza e completezza delle informative”. Secondo l’Agcom infatti le società devono chiarire agli utenti che gli aumenti dei costi “sono conseguenza esclusivamente di scelte degli operatori” e non del ritorno alla bolletta mensile. In poche parole, gli operatori ha stabilito autonomamente un rincaro della tariffa per le promozioni.
Inoltre vi è una mancanza di chiarezza delle informative rese agli utenti per quanto riguarda il mancato rispetto degli obblighi in materia di esercizio del diritto di recesso. Non è stato infatti chiarito in maniera esaustiva che deve essere garantito il diritto di recedere o di passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione, anche in caso di recesso da contratti con offerte promozionali e/o con modem a rate.
Infine, non è nemmeno scongiurato il rischio di cartello tra i gestori di telefonia mobile circa le questioni appena citate. Questo è il motivo principale delle ispezioni effettuate dai militari della Guardia di Finanza. Tutti gli operatori con delle comunicazioni alla stampa si sono dichiarati assolutamente estranei a qualsiasi forma di accordo, seppur le carte sono ancora al vaglio degli inquirenti e sarà necessario attendere i tempi della giustizia per saperne di più.
Tuttavia, il problema non si ferma qui poichè sono previsti nuovi procedimenti sanzionatori per chi non si è ancora adeguato alla delibera che stabilisce la fatturazione mensile. A quanto sembra infatti, Agcom ha verificato la persistenza sul mercato di offerte di servizi di telefonia fissa o convergenti con cadenza di fatturazione 28 giorni.
In una nota i parlamentari del Pd Alessia Morani, Stefano Esposito, Alessia Rotta e Simona Malpezzi, leggiamo:
La linea dura intrapresa da Agcom e Antitrust, con le ispezioni della guardia di Finanza nelle sedi delle società telefoniche, è una reazione doverosa da parte delle istituzioni in difesa dei consumatori contro la pratica scorretta delle bollette a 28 giorni. Abbiamo lavorato sin dall’inizio a una legge per fermare la truffa della tredicesima fatturazione, utilizzata dalle compagnie per mascherare un aumento annuale dell’8,6%, oltretutto con un cartello, oggi oggetto di un’istruttoria, che rendeva impossibile agli utenti ‘scappare’ da questa modalità. Ora che le compagnie sono state obbligate, grazie alla nostra legge, a ritornare alla fatturazione mensile, è bene che le autorità agiscano a tutela dei cittadini , vigilando e sanzionando affinché le società non si inventino altre curiose e scorrette modalità per giustificare aumenti in bolletta.
Per qualsiasi ulteriore informazione vi rimandiamo al sito ufficiale dell’Agcom.
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