A seguito delle numerose segnalazioni ricevute dagli utenti in merito agli atteggiamenti scorretti dei call center, Tim interviene e, dichiarandosi parte lesa, annuncia provvedimenti per contrastare queste pratiche
I call center sono, da sempre, una delle tante croci che i clienti delle compagnie telefoniche devono portare sulle spalle sin da quando acquistano una Sim, sia quando si tratta di ricevere assistenza, sia quando si tratta di pratiche più strettamente commerciali. In tempi recenti, quest’ultima tipologia di contatto ha assunto connotati poco trasparenti, persino truffaldini. Capita sempre più spesso che gli utenti vengano contattati da call center in partnership con il loro operatore (e non) proponendo offerte apparentemente vantaggiose con le scuse più disparate.
Il caso è stato seguito, negli scorsi giorni, dai colleghi di DDay.it, i quali hanno avuto modo di toccare con mano queste pratiche scorrette. Sono stati infatti contattati da diversi call center, i quali hanno cercato di propinare offerte con caratteristiche che assolutamente non sono attinenti a quelle proposte da Tim con le scuse più disparate: dalla proposta di cambio di contratto per le utenze aziendali con la promessa di una Sim “ad alta definizione” al cambio di gestore per presunti problemi tecnici sulla propria linea a causa di una centrale vecchia di trent’anni almeno. Il lavoro degli amici di DDAy è stato certosino e corredato di prove audio inequivocabili, al punto che la stessa Tim non ha potuto ignorare la questione e ha contattato la redazione per prendere le proprie difese e dichiarare che è loro obiettivo primario contrastare questo genere di pratiche commerciali truffaldine.
Nella nota ufficiale inviata alla redazione di DDay, Tim afferma che “è suo primario interesse contrastare comportamenti scorretti diffusi nel settore, si tratta infatti di un fenomeno che danneggia prima di tutto l’immagine dell’Azienda stessa” e che “al fine di limitare questa pratica, TIM ha già attivato tutte le iniziative necessarie con l’obiettivo di contrastare il fenomeno che determina gravi danni, anche di immagine, e contro il quale la società ha già assunto e assumerà ogni e più opportuna iniziativa di tutela.“
La nota prosegue affermando che l’azienda si premura a più riprese di fare i dovuti controlli e le dovute ispezioni, soprattutto nei confronti delle agenzie terze a cui è delegata l’attività di telemarketing, con l’obiettivo finale di far rispettare quelle che sono le condizioni contrattuali e i termini delle singole offerte di telefonia mobile e fissa. Eppure, sembra non essere abbastanza e la stessa Tim ne è consapevole quando rivolge ai propri clienti un appello ben preciso: “[Tim] ha inoltre lanciato da tempo una pagina sul proprio sito internet per raccogliere le segnalazioni e i casi di truffa e consentire ai clienti anche di verificare autonomamente la veridicità del codice dell’operatore del call center che sta chiamando. I clienti TIM possono inoltre sempre segnalare episodi sospetti al servizio clienti.“
A seguito della nota, poi, gli amici di DDay sono stati contattati telefonicamente dal gestore azzurro, il quale ha ribadito che Tim è la prima parte lesa all’interno di questo giro di pratiche scorrette e che a risentirne non è solo la tutela del cliente, ma anche l’immagine e la credibilità dell’azienda stessa.
Tim, insomma, sta facendo il possibile per lavorare alla piaga dei call center aggressivi e scorretti e, per facilitare il compito anche ai malcapitati utenti, ha allestito una pagina web dedicata tramite la quale è possibile verificare il codice dell’operatore così da accertarne la partnership con Tim.
Per la nota integrale rilasciata da Tim e ulteriori dettagli sulle passate vicissitudini, vi rimandiamo all’articolo dei colleghi di DDay e cogliamo l’occasione per raccomandarvi di prestare sempre la massima attenzione alle chiamate dei call center e di assicurarvi, in primo luogo, che siano realmente affiliati al vostro operatore; in caso contrario, se nutriste anche solo il minimo dubbio, non abbiate esitazioni a contattare le autorità competenti (AGCOM e AGCM) per segnalare l’anomalia e la pratica scorretta.