Nuovi aggiornamenti alla classifica del Super Cashback: il 1° resta inchiodato altissimo, l’ultimo continua il suo trend
Nuovo aggiornamento per la classifica dedicata al Super Cashback, e le sorprese non mancano. Il 1° in classifica infatti blocca ancora la sua scalata: nessuna transazione in più rispetto al precedente aggiornamento. La pressione mediatica della stampa inizia a farsi sentire, l’altissimo numero di transazioni lo rende sicuro e qualcosa inizia a cambiare. Dietro questa inziativa c’è tanto interesse poichè i primi 100.000 con più transazioni ogni 6 mesi, potranno ambire a quello che ormai abbiamo capito essere un ghiottissimo premio: un extra di ben 1500€ oltre a 10% delle transazioni eseguite.
Classifica Super Cashback aggiornata: calma apparente
Nello scorso articolo di qualche giorno fa, abbiamo visto come il 1° in classifica avesse accumulato ben 1757 transazioni in 1 mese e mezzo – una routine con molta probabilità fraudolenta, ma ad oggi non regolamentata dai termini e condizioni ufficiali di tale iniziativa.
In questo nuovo update i dati scendono leggermente. Infatti il primo in classifica nonostante abbia un numero spaventoso di transazioni, resta ancora bloccato a ben 1757 acquisti in 59 giorni (anzi meno, considerando che i numeri hanno un ritardo di circa 3-5 giorni) ha prima rallentato di molto la sua corsa rispetto ai precedenti update e adesso durante la settimana appena terminata l’ha bloccata del tutto.
La sua media resta comunque elevatissima e difficile da raggiungere/superare: parliamo di ben oltre le 30 transazioni al giorno. E se le potenziali misure di controlli e la stampa iniziano a far probabilmente paura, l’altro lato della medaglia racconta una storia ben diversa, di chi, sa già di avere il premio di 1500€ in tasca.
La classifica del 100.000 con più strisciate si chiude invece con 111 transazioni, un numero sicuramente alto ed in salita (prima erano 106) ma che comunque potrebbe essere già più veritiero, essendo ottenibile con circa 2 transazioni al giorno.
Come i furbetti riescono ad effettuare queste transazioni?
Come abbiamo visto negli articoli precedenti, sta succedendo di tutto: C’è chi fa centinaia di scontrini per un pieno di benzina, e chi addirittura per 10€ o meno di carburante. Ma c’è anche chi pensa in grande e compra un POS su Amazon a meno di 24€ e non esce nemmeno da casa. Pur non avendo Partita IVA infatti, i furbetti del Super Cashback striscriano la propria carta in uno dei tanti POS portatili in vendita ed oltre a scalare velocemente la classifica, ottengono pure il cashback del 10% sugli acquisti simulati, pertanto, ci guadagnano pure, visto che le commissioni in media per prodotti simili sono sotto al 2%.
Ancora nessun intervento dallo Stato e nessun nuovo aggiornamento
Cashback e Super Cashback sono regolamentati dal Governo attraverso termini e condizioni reperibili sul sito Cashless Italia: ad oggi nessun punto del regolamento menziona situazioni simili e/o vieta di effettuare più transazioni presso lo stesso esercente o addirittura verso un POS di proprietà.
Pertanto, l’intervento, a livello legislativo, potrebbe essere parecchio complesso ed arrivare solo dopo la prima tornata, in scadenza a Giugno. Risulta infatti assai difficile adesso cambiare in corso d’opera oltre che legalmente sbagliato, nonostante da giorni si parli di un algoritmo capace di beccare i furbetti.
Ad oggi però, nonostante gli articoli in cui vi abbiamo parlato dei controlli in vista, della possibilità di sospendere il premio, trapelati dai corridoi del MEF, nessun nuovo aggiornamento e nessuna decisione definitiva presa dal Governo.
La richiesta della Lega: importo minimo per considerare una transazione valida
L’unica novità, che però non si traduce in nulla di concreto, è la richiesta avanzata dalla Lega, che chiede un importo minimo per considerare valida una transazione. La richiesta però è difficilmente percorribile e complessa per varie ragioni: il regolamento parla chiaro, e al Super Cashback si partecipare anche pagando un caffè, quindi sono potenzialmente validi anche importi molto bassi, dove solitamente si verifica la maggiore evasione fiscale.
Probabilmente ha più senso l’algoritmo per beccare i furbetti con transazioni multiple, piuttosto che stabilire un importo minimo.