Continuano le truffe ai danni dell’iniziativa di Stato e questa volta si punta addirittura all’extra cashback di 1.500 euro
Nei giorni scorsi abbiamo dato il via a quella che si sta rivelando essere una vera e propria saga sulle furbate del cashback, tutti quei modi, cioè, per aggirare il sistema e guadagnarci – talvolta anche a costo zero.
Nella “puntata” di oggi riprendiamo l’ultimo espediente messo in atto dai furbetti, che punta niente meno che al super cashback.
Ma facciamo un passo indietro. Innanzitutto, cos’è il super cashback? È un premio in denaro che si va ad aggiungere al normale cashback, di ben 1.500 euro, che verrà assegnato ai primi 100 mila utenti in classifica. Sull’app IO, infatti, ogni utente può vedere la propria posizione in classifica e scoprire se rientra nella cerchia dei fortunati. Ma come scorre questa classifica? Non in base all’importo speso, ma in base al numero di transazioni. Banalmente: più transazioni elettroniche si effettuano, più si scala la classifica.
Ed è qui che entra in gioco l’ennesima furbata. Il protagonista è un automobilista della provincia di Cuneo che, a distributore chiuso, ha effettuato ben 62 rifornimenti in poco meno di un’ora. Il totale? Solo 6 euro e 51 centesimi, frazionati – appunto – in 62 pagamenti. Il fatto è stato denunciato dal titolare della stazioni di servizio, il quale, la mattina seguente, avrebbe ritrovato uno scontrino dalla lunghezza di oltre due metri e mezzo e, su quello, scritte nero su bianco, tutte le singole transazioni.
L’uomo ha allertato le forze dell’ordine, ma qui il paradosso: non si è potuto fare nulla perché l’operazione è assolutamente legale. Il sistema del cashback, infatti, non prevede un tetto minimo di spesa, perciò viene rimborsato il 10% anche su pochi centesimi. Il furbetto ha colto, come si suol dire, due piccioni con una fava: il 10% su ogni singola operazione e la scalata della classifica per il super cashback.
E non si tratta neanche del primo caso. Qualche giorno fa un altro automobilista – stavolta siamo in provincia di Bergamo – avrebbe compiuto la medesima impresa, raccontandolo persino su Facebook.
A questo punto, con un sorriso un po’ amaro, viene da chiedersi quale sarà la prossima trovata per aggirare il sistema e non dubitiamo di scoprirlo presto.