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Tim, Vodafone e adesso anche Wind hanno messo a pagamento il servizio che ci avvisa del ricevimento di una chiamata a telefono spento o non raggiungibile. Momento di crisi anche per i 3 big della telefonia oppure si tratta di speculazione?
Che la parola crisi sia entrata a far parte della nostra vita, purtroppo, qui in Italia lo sappiamo bene: Ci capita di ascoltarla al bar, in facoltà, nel weekend e di viverla ogni giorno, magari rinunciando a qualche caffè o modificando lo stile di vita. Le tasse sono poi sempre più care e in un paese come l’ Italia, in cui il numero di smartphone pro capite è tra i più alti d’ Europa, il passaggio a pagamento di “Lo sai di tim”, “Chiamami” e “MyWind” non è certo passato inosservato.
La rete è inondata da lamentele, critiche, guide alla disattivazione e ai costi del servizio, che per chi non lo sapesse risulta davvero utile quando il telefono è spento o non ha campo. Qui non parleremo dei costi ma faremo una riflessione sullo stato economico dei “tre carnefici” di turno e cercheremo di vederci più chiaro.
I dati parlano chiaro Apparte Wind che sta attraversando qualche problemino economico, tra cui possibile cessione della rete a terzi, Vodafone e Tim stanno abbastanza bene. Sono in vetta alla classifica degli operatori mobili, e condividono davvero molto, pure il nome di alcune offerte. Molto aggressive le loro offerte di “Winback” : prezzi super per chi migra verso Tim o Vodafone tramite specifiche offerte e campo di battaglia aperto. Non è quindi la crisi a influire sull’introduzione di questo costo, ne tanto meno i costi tecnici, davvero ridicoli. Il nostro pensiero è quello che si tratta di un metodo semplice, per Tim e Vodafone, di fare qualche spicciolo per recuperare qualcosa dalle varie “Special” mentre per Wind, che segue in scia, un adeguamento e un tentativo, a dir poco ridicolo, per risanare le finanze. E adesso H3G, rimarrà a guardare?