Il lancio di Iliad nel nostro Paese è ormai alle porte: da qui al 2025 l’operatore dovrà rispettare gli obblighi di copertura di rete imposti dal Ministero dello Sviluppo Economico
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Notizie e vari rumors circolano da tempo attorno ad Iliad Italia, ma una cosa è certa: l’operatore presto debutterà nel nostro Paese. Il 4 gestore italiano, in occasione della pubblicazione dei dati sul bilancio del quarto trimestre 2017, ha reso noti diversi dettagli in merito al proprio debutto in Italia.
Il gruppo Iliad ha confermato che l’infrastruttura, le interconnessioni, la rete distributiva, le offerte e il piano marketing sono pronti. Adesso, come riporta il Direttore Generale Maxime Lombardini, Iliad è in fase di test per verificare la qualità della rete:
Siamo in una fase di ‘drive test’ con auto equipaggiate in diverse configurazioni di chiamata che attraversano l’Italia per verificare il buon funzionamento della rete. Siamo vicini al lancio che arriverà prima dell’estate.
Arrivano inoltre interessanti dettagli sugli investimenti effettuati nell’infrastruttura di rete e le frequenze acquisite da Wind Tre:
Nel periodo transitorio che termina non oltre la fine del 2019, parte di questo portafoglio di frequenze (35 MHz di cui 5 MHz in banda 900, 10 MHz in banda 1800, 10 MHz in banda 2100 e 10 MHz in banda 2600) sarà utilizzato da WIND / H3G
Il 4 novembre del 2016 il Ministero dello Sviluppo Economico convalidò il trasferimento dei diritti di utilizzo del portafoglio di frequenze da 35 MHz a Iliad, impostando dei particolari obblighi che l’operatore dovrà rispettare. Secondo gli obblighi imposti dal Ministero dello Sviluppo Economico, Iliad dovrà:
- lanciare commercialmente i servizi di telefonia mobile su banda 1800 MHz entro gennaio 2020;
- coprire con la banda 2100 MHz (o 900 MHz) i capoluoghi di regione entro il 1° luglio 2022 e i capoluoghi di provincia entro il 1° gennaio 2025;
- coprire con la banda 2600 MHz il 20% della popolazione 24 mesi dopo che sarà messa a disposizione (o a fine giugno 2019) e 40% della popolazione 48 mesi dopo la messa a disposizione dei 2600 MHz (o fine giugno 2021).
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