Parte oggi la tanto discussa iniziativa del Governo, ma i commercianti non ci stanno: “Non abbiamo fondi sufficienti per le attrezzature, non aderiremo alla Lotteria”
Se ne parla da mesi e oggi, finalmente, si va in scena: da questa mattina, infatti, la Lotteria degli scontrini è ufficialmente iniziata. E se per gli acquirenti partecipare all’iniziativa è decisamente meno farraginoso e praticamente a costo zero, per gli esercenti le cose si fanno molto più complicate e in tantissimi hanno preso posizione contro la Lotteria.
Ma facciamo un passo indietro.
Cos’è la Lotteria degli scontrini? In soldoni, è una vera e propria lotteria nazionale alla quale sia i clienti, sia gli esercenti possono partecipare, vincendo ogni mese (e ogni settimana, a partire da giugno prossimo) diversi premi in denaro.
Solo pagamenti elettronici in negozio, banditi gli acquisti online. Alla Lotteria, sono ammessi solo pagamenti elettronici effettuati presso i vari negozi aderenti all’iniziativa, quindi no ai contanti e no agli acquisti online. Verranno validati e saranno ritenuti partecipanti solo quegli acquisti pagati tramite carte di credito, di debito e prepagate o tramite app.
Senza il codice non si va da nessuna parte. Affinché gli scontrini siano validi per la lotteria, il cliente deve necessariamente esporre in cassa, al momento del pagamento, il proprio codice personale. Questo può essere ottenuto semplicemente registrando il proprio codice fiscale sul portale dedicato.
Più si spende, più si hanno biglietti. Una delle caratteristiche di questa lotteria è che ad ogni euro speso corrisponde un biglietto. Si parte dalla base minima di 1 euro, che equivale ad 1 biglietto, fino ad arrivare a 1.000 biglietti per scontrini da 1.000 euro o superiori. Se, per esempio, andate in un supermercato e spendete 20 euro, avrete diritto a 20 biglietti partecipanti alla Lotteria.
Estrazioni e vincite. La prima estrazione partirà il prossimo 11 marzo 2020, terrà conto di tutti gli scontrini registrati dal 1 al 28 febbraio 2020 e comprenderà
- 10 premi da 100.000 euro ciascuno per gli acquirenti;
- 20 premi da 20.000 euro ciascuno per gli esercenti.
A partire da giugno, però, alle estrazioni mensili si aggiungeranno quelle settimanali, che prevedono 15 premi da 25.000 euro ciascuno per chi compra e 15 premi da 5.000 euro ciascuno per chi vende.
Certo, a guardarla così, pare che il guadagno sia per tutti e che sia facilissimo partecipare. Peccato che, nei fatti, le cose non stiano proprio così. Perché se da un lato (quello di chi compra) la Lotteria è stata accolta come una possibilità di rimpinguare il proprio portafoglio, dall’altro gli esercenti non ci stanno e si schierano a muso duro contro la Lotteria.
Lo scetticismo e finanche l’ostilità nei confronti di questa iniziativa affondano le radici nel più ampio contesto nel quale essa si svolge, cioè quello della pandemia, delle restrizioni e delle zone a colori. Tantissimi commercianti, complice il passaggio dalla zona arancione/rossa a quella gialla, hanno potuto solo oggi tirare su le saracinesche delle proprie attività. Questo si traduce nell’impossibilità immediata di adeguarsi alla Lotteria. Per gli esercenti, infatti, la partecipazione non è né indolore, né gratuita: basti pensare che per adeguare i registratori di cassa e dotarsi dell’apposito lettore ottico è prevista una spesa tra le 200 e le 300 euro. Una cifra tutto sommato non altissima, ma che sicuramente pesa sul bilancio già provato di un’attività che ha dovuto fermarsi per mesi.
D’altra parte, anche Confcommercio si è schierata dalla parte dei commercianti. I portavoce hanno sottolineato quanto difficoltoso sia per gli esercenti adeguarsi alle condizioni imposte dal Governo per la partecipazione alla Lotteria e che, chi di dovere, avrebbe dovuto prendere atto della situazione economica generale tutt’altro che rosea e, quanto meno, posticipare l’iniziativa. E nonostante il termine ultimo di adeguamento sia stato posticipato a marzo 2021, questo, sostengono a voci unite esercenti e Confcommercio, non è sufficiente, soprattutto davanti al fatto che solo 700.000 registratori di cassa su 1,4 milioni sono stati aggiornati e implementati per partecipare alla Lotteria.
Date le premesse, non si possono fare previsioni in termini entusiastici o catastrofici in merito all’iniziativa. Certo è che la scarsa partecipazione degli esercenti, secondo i quali il gioco non vale la candela, è, di fatto, un ostacolo alla partecipazione dei clienti, i quali, sentendosi dire sempre più spesso “Spiacenti, non partecipiamo alla Lotteria” potrebbero anche perdere interesse e condannare l’iniziativa al flop. Inoltre, il processo necessario alla partecipazione è prevalentemente telematico, il che porterebbe ad escludere dal concorso la fascia meno “informatizzata” della popolazione, che ha poca dimestichezza con i nuovi media e i nuovi metodi di pagamento.
Insomma, le prospettive non sembrano del tutto rosee, ma è ancora davvero troppo presto per fare previsioni o, addirittura, tirare le somme. Non ci resta che osservare, per le prossime settimane, l’andamento dell’iniziativa per capire se sarà stata una buona idea o una grande perdita di tempo e risorse.