Si parlerà ancora di Modem libero tra 10 mesi visto che il TAR è troppo impegnato, nel frattempo chi pagava continuerà a farlo
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Continua la telenovella dedicata alla questione Modem Libero, una di quelle mezze fregature tutte italiane che continuano ad attirare l’attenzione dei media e che infondono speranze negli utenti.
Chi ha seguito la questione insieme a noi, saprà, che i gestori coinvolti hanno fatto ricorso alle decisioni che erano state intraprese e saprà anche che i tempi della giustizia Italiana sono anche piuttosto lunghi.
Purtroppo, il TAR è troppo impegnato e la questione rimarrà quindi bloccata fino al 23 Ottobre 2019, la nuova data fissata per l’udienza, pertanto, la delibera 348/18/CONS di AGCOM è ora attiva solamente per i nuovi clienti: chi ha già sottoscritto un contratto non potrà modificare la propria offerta rimuovendo il modem obbligatorio.
Ad inizio articolo, parlavamo però di “fregatura“, perchè? Effettivamente, la maggior parte dei gestori si è adeguata (per i nuovi clienti), TIM ha fornito anche i dati di configurazione VoIP, Vodafone non ancora ma ha promesso di farlo, ma allora cosa non va? Semplicemente, sono aumentati i prezzi mensili delle offerte, come prevedevamo a Febbraio 2018!
In sostanza, le nuove offerte di rete fissa nella maggior parte dei casi costano quanto prima, con gli oneri del modem già inclusi nel canone dell’offerta (che è aumentato) e in alcuni casi con altre rate se si vuole il modem (o spese da sostenere per acquistarlo), andando a costare quindi, più di prima.
Per cui, ad oggi, nessun vero cambiamento, solo offerte leggermente più chiare e nessun vantaggio per i già clienti che continuano a pagare e continueranno a farlo probabilmente almeno per i prossimi 10 mesi.
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