L’AGCM ha multato gli operatori italiani TIM, Wind Tre, Fastweb e Vodafone per pratiche scorrette sulle offerte di telefonia fissa riguardanti la fibra ottica
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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato, tramite il bollettino n.31 del 5 agosto 2019, multe salate per gli operatori di telefonia fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Vodafone per un totale di 875.000 Euro per pratiche commerciali scorrette ai danni dei consumatori con le quali questi ultimi non sono stati informati appropriatamente nelle offerte riguardanti la fibra ottica.
TIM è stata multata per 200.000 Euro e nella delibera, è stata accusata di aver “omesso o non adeguatamente evidenziato informazioni su: caratteristiche dell’offerta di connettività a internet in fibra ottica; esistenza di limitazioni – tecnologiche, geografiche di copertura della rete, di capacità trasmissiva – dei servizi in fibra ottica; differenze di servizi disponibili e di performance in funzione dell’infrastruttura utilizzata per offrire il collegamento in fibra. In conseguenza di tale condotta il consumatore, a fronte dell’uso del termine onnicomprensivo “fibra” e di claim volti a enfatizzare le massime prestazioni in termini di velocità e affidabilità di navigazione (quali ad esempio “Fibra Ultraveloce”, “Fibra 1000 Mega”), non è stato messo nelle condizioni di individuare gli elementi che caratterizzano il servizio pubblicizzato, inclusa l’effettiva velocità di navigazione e i servizi fruibili. Le campagne pubblicitarie esaminate hanno, infine, omesso o indicato in modo non sufficientemente chiaro e visibile che, per raggiungere le massime velocità pubblicizzate, fosse necessario attivare un’opzione aggiuntiva a pagamento (gratuita solo per un periodo limitato)”.
Wind Tre ha ricevuto una multa di 350.000 Euro e come per TIM, secondo l’AGCM, ha violato gli artt. 20, comma 2, 21 e 22 del Codice del Consumo per l’omissione di informazioni utili ai consumatori per inquadrare bene i dettagli delle offerte sulla fibra ottica. L’operatore viene accusato, ad esempio, di aver omesso dettagli utili in alcuni spot televisivi e nelle brochure che infatti contenevano ad esempio claim quali “Fibra fino a 1000 Mega” e “Fibra 1000” senza specifiche indicazioni su possibili limiti di fruibilità dell’offerta per motivi tecnologici o geografici.
A Fastweb è stata corrisposta una sanzione di 125.000 Euro perché, per esempio, citiamo che “nei volantini prodotti da Fastweb nella versione diffusa a partire dal mese di ottobre 2018 veniva indicato “Ultra fibra niente come prima”, mentre in una nota collocata in calce al volantino e con caratteri ridotti è stato precisato “ultra fibra fino a 1 Gigabit/s in aree coperte da tecnologia FTTH (Fiber to the Home) in 18 città. Se non sei raggiunto da ultrafibra: fibra mista rame fino a 200 Megabit/s in città coperte da tecnologia FTTS (Fiber to the street); Se non sei raggiunto dalla Fibra ADSL-rame fino a 20 Megabit/s in download e 1 Megabit/s in upload”.
Concludiamo con Vodafone a cui è arrivata una multa di 200.000 Euro e tra le motivazioni vi è una campagna pubblicitaria svolta tra aprile 2018 e gennaio 2019, in cui “ha pubblicizzato ad un determinato prezzo, tramite diversi canali comunicazionali, le proprie offerte di servizi di connettività in fibra ottica, enfatizzandone le massime prestazioni (tramite l’uso, ad esempio, del claim “iperfibra”), in assenza di una chiara indicazione che, dopo 12 mesi, il costo per raggiungere tali prestazioni sarebbe aumentato mensilmente di 5 euro. Tale informazione veniva resa a caratteri minuscoli o, comunque, con scarsa evidenza a favore del consumatore”.
Non rimane che aspettare e vedere se queste sanzioni potranno dissuadere gli operatori dal persistere in queste campagne pubblicitarie e migliorare la qualità dell’informazione a beneficio degli utenti finali.
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Fonte: AGCM
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