Dal 1° dicembre chi fa uso di carte di debito o credito potrà richiedere il bonus stanziato dallo Stato, fino ad un massimo di 300 euro. Tutti i dettagli
La notizia era già nell’aria da qualche settimana, ma solo di recente è stata confermata la collaborazione tra Stato e gestori di circuiti di pagamento elettronici. L’obiettivo: ridurre all’osso l’uso del contante a favore dei pagamenti elettronici e quindi tracciabili.
Il piano cashback – così è stato denominato l’ambizioso progetto del Governo – è ancora alle prime battute e dovrà essere definito nel dettaglio, ma quello che si sa per certo è che a fronte di una spesa minima annuale di 3.000 euro tramite carta, verrà erogato un bonus pari al 10% della spesa, cioè di 300 euro. Resta ancora da delineare, tuttavia, il numero minimo limite per le singole transazioni, così da incentivare il pagamento elettronico anche per i piccoli acquisti – una modalità al momento resa ostica da parte degli esercenti a causa dell’alto tasso di commissioni sulla singola transazione.
Non è ancora chiaro come si procederà al rimborso e, d’altra parte, gli scogli sembrano non mancare: in prima battuta, occorre trovare un’intesa tra i circuiti PagoPA e bancari e l’Agenzia delle Entrate, alla quale dovrebbero essere inviati tutti i dettagli delle singole transazioni, operazione che porta ad un secondo scoglio, e cioè l’approvazione da parte della Corte dei Conti e del Garante per la Privacy.
Nel piano cashback, inoltre, rientrerebbero diverse misure atte a favorire i pagamenti elettronici e la lotta all’evasione fiscale: detrazioni fiscali per prestazioni pagate tramite carta, esenzione fiscale per chi usa i buoni pasto elettronici, credito d’imposta per le commissioni pagate dai commercianti e l’ulteriore riduzione della soglia di pagamento in contanti, adesso fissata a 1.999,99 euro, ma che entro il 2022 dovrebbe scendere a 999 euro.