Alcuni utenti hanno segnalato di aver spedito il loro reso ed il pacco sarebbe giunto a destinazione vuoto
C’è una nuova truffa che ultimamente “gira” e di cui al momento si parla veramente troppo poco: avvii il reso di un prodotto, magari perchè non gradito o perchè difettoso, lo spedisci, e poi il pacco arriva a destinazione vuoto.
Ad avercelo segnalato, alcuni dei nostri utenti che hanno fatto resi di prodotti acquistati su Amazon e restituiti tramite le etichette di Poste/SDA, ma il problema avviene anche con altri corrieri/shop online e purtroppo, come vedremo, è veramente difficile difendersi.
Dove stanno i “furbetti“?
Potenzialmente, ovunque.
- Il furbo potrebbe essere l’utente stesso (condizionale è d’obbligo, ovviamente, a livello legale è un’ipotesi valida) che spedisce già in partenza un pacco senza il suo contenuto, con contenuto diverso/parziale;
- Ma il furto potrebbe anche avvenire nel corso di tutto il tragitto che effettua il pacco dal momento del ritiro, fino al momento della consegna ai magazzini dello shop;
- La terza ipotesi è che il furto possa avvenire al ricevimento del pacco presso il magazzino di destinazione, magari da parte di uno o più addetti ai lavori.
Insomma, come possiamo vedere, sono praticamente tutti imputabili di aver agito in malafede. Tutti, e quindi purtroppo, nessuno. Di fatto però il prodotto non giunge a destinazione e a farne le spese è spesso e volentieri il cliente finale che potrebbe rimane senza prodotto e senza rimborso.
Cosa sparisce di più?
Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto, e da alcune ricerche che abbiamo effettuato sul web, ad essere spariti di più, da fine Luglio in poi (gli episodi raccontati sembrano essere avvenuti tutti in questo lasso di tempo) sono gli iPhone ed in generale i dispositivi Apple. Ma più in generale gli smartphone.
Chiaramente, non si tratta di una “classifica” ufficiale, quindi questa è da ritenersi come assolutamente non significativa, ma solo frutto di una “sintesi” di quello che circola sul web e delle segnalazioni che abbiamo ricevuto.
Come difendersi ed effettuare un reso in sicurezza?
Per spedire un reso in sicurezza, possiamo adottare alcune semplici misure che potrebbero darci una mano nel caso di problemi, ed esserci di aiuto a dimostrare la nostra buona fede.
- Se si tratta di dispositivi elettronici, annotate sempre il numero di serie. In particolare gli smartphone sono identificati dal codice IMEI. Lo trovate sulla scatola del prodotto oppure digitando *#06# sul tastierino telefonico. Tramite l’IMEI potrete sporgere una denuncia e bloccare, attraverso un gestore telefonico (anche senza SIM inserita, ed il blocco vale automaticamente per qualsiasi SIM inserita) quello smartphone. La documentazione ottenuta potrà poi essere allegata ad un eventuale shop come dimostrazione della propria buona fede;
- Imballare correttamente il pacco, evitando scatole già rovinate e magari utilizzando uno scotch anti-effrazione da fotografare preferibilmente mentre sta sulla bilancia, in un ufficio postale, che ne indichi il peso. Fare foto o video durante l’imballaggio del pacco è invece assolutamente inutile;
- Alcuni utenti ci hanno segnalato di aver fatto annotare a penna e/o timbrato dalle Poste il peso del pacco sull’etichetta di spedizione. Tale dato non viene normalmente indicato, seppur sarebbe utilissimo. L’impiegato allo sportello postale potrebbe però rifiutarsi ad effettuare tale procedura, in quanto non ufficiale;
- Evitare di fare troppi resi o di farli male: non spedendo confezioni originali, senza accessori, spedendo prodotti graffiati, usurati o rovinati. Spesso i negozi online assegnano una sorta di “punteggio” anche in base al numero e alla qualità dei resi. Un utente che ha effettuato, ad esempio, 30 resi perfetti, e ha problemi su un reso, molto probabilmente sarà “capito” di più, rispetto a chi magari effettua 100 resi e li fa pure male. Chiaramente ed ovviamente sono numeri solo per fare un esempio comprensibile, non numeri assoluti;
- Non utilizzare le etichette prepagate fornite, e spedire il pacco a spese proprie, aggiungendo un’assicurazione sul contenuto. Questo è sicuramente il consiglio migliore da seguire se ne avete possibilità. Assicurando il pacco, in caso di furto del suo contenuto o del pacco stesso, potrete chiedere un rimborso alla società di trasporti. Lo svantaggio sta nei costi: queste spese non sono rimborsate e sarebbero a vostro carico, inoltre i pacchi assicurati aumentano i loro costi in base al valore per il quale vengono assicurati.
Prima di fare una procedura simile avvisate il negozio online, che sia Amazon o un altro shop che usi le etichette prepagate. Inoltre i tempi di gestione di resi con etichette di spedizioni personalizzate spesso sono più lunghi.
Chiaramente, monitoreremo ancora la situazione, in attesa di capirne gli sviluppi e vi aggiorneremo con eventuali novità al riguardo.