Nuova classifica aggiornata per il Super Cashback con lo STOP totale del 1° in classifica: paura di controlli?
Si aggiorna ancora la classifica dedicata al Super Cashback, e ci sono ancora sorprese, il 1° in classifica infatti blocca la sua scalata: nessuna transazione in più rispetto al precedente aggiornamento. Probabilmente, la pressione mediatica della stampa inizia a farsi sentire e qualcosa inizia a cambiare. Dietro questa inziativa c’è tanto interesse poichè i primi 100.000 con più transazioni ogni 6 mesi, potranno ambire a quello che ormai abbiamo capito essere un ghiottissimo premio: un extra di ben 1500€ oltre a 10% delle transazioni eseguite.
Classifica Super Cashback aggiornata: dati ancora in calo
Nello scorso articolo di qualche giorno fa, vi raccontavamo di come il 1° in classifica avesse effettuato, in media, ben oltre 35 acquisti al giorno – una routine con molta probabilità fraudolenta, ma ad oggi non regolamentata dai termini e condizioni ufficiali di tale iniziativa.
Oggi, i dati aggiornati e la media scendono ancora. Infatti il primo in classifica nonostante abbia un numero spaventoso di transazioni, ben 1757 acquisti in 55 giorni (anzi meno, considerando che i numeri hanno un ritardo di circa 3-5 giorni) ha prima rallentato di molto la sua corsa rispetto ai precedenti update e adesso l’ha bloccata del tutto.
Tutto ciò in ogni caso significa che c’è un soggetto che effettua, ad oggi (in media) ben oltre le 30 transazioni al giorno. Probabilmente la pressione della stampa inizia a farsi sentire e l’intervento del Governo, sempre più imminente, ha iniziato a dare effetti e a spaventare. Oppure con quella media inzia a dormire sonni tranquilli, certo di avere in pugno il premio.
Il fanalino di coda, chiude invece la classifica con 106 transazioni, un numero sicuramente alto ed in salita (prima erano 96) ma che comunque potrebbe essere già più veritiero.
Come i furbetti riescono ad effettuare queste transazioni?
Come abbiamo visto negli articoli precedenti, sta succedendo di tutto: C’è chi fa centinaia di scontrini per un pieno di benzina, e chi addirittura per 10€ o meno di carburante. Ma c’è anche chi pensa in grande e compra un POS su Amazon a meno di 24€ e non esce nemmeno da casa. Pur non avendo Partita IVA infatti, i furbetti del Super Cashback striscriano la propria carta in uno dei tanti POS portatili in vendita ed oltre a scalare velocemente la classifica, ottengono pure il cashback del 10% sugli acquisti simulati, pertanto, ci guadagnano pure, visto che le commissioni in media per prodotti simili sono sotto al 2%.
L’intervento dello Stato è difficile, forse non potrà arrivare
Cashback e Super Cashback sono regolamentati dal Governo attraverso termini e condizioni reperibili sul sito Cashless Italia: ad oggi nessun punto del regolamento menziona situazioni simili e/o vieta di effettuare più transazioni presso lo stesso esercente o addirittura verso un POS di proprietà.
Pertanto, l’intervento, a livello legislativo, potrebbe essere parecchio complesso ed arrivare solo dopo la prima tornata, in scadenza a Giugno. Risulta infatti assai difficile adesso cambiare in corso d’opera oltre che legalmente sbagliato, nonostante da giorni si parli di un algoritmo capace di beccare i furbetti.
Rischio sospensione quindi? Forse, ma dal Governo assicurano che si è al lavoro per cercare di bloccare il fenomeno: i benzinai e le associazioni di categoria sono infatti sul piede di guerra. C’è chi addirittura racconta di aver visto scontrini al fai da te lunghi oltre 5 metri. Insomma, una situazione paradossale, e duole dirlo, tutta Italiana. Gli sbagli a nonstro modo di vedere sono infatti stati commessi sia da chi ha stilato un regolamento senza tener conto di tutte le possibili varianti, sia, da chi ne approfitta palesemente.