Lo switch-off della TV è stato rimandato, si passerà al DVB-T2 nel 2023: ma il 5G non dovrebbe risentirne troppo
Grazie ai sempre informati colleghi di DDAY veniamo a conoscenza del rinvio del tanto atteso switch-off per la TV digitale di prima generazione. Un rinvio che sembrava ormai certo visto i tempi sempre più stretti e la mal organizzazione del Governo.
Cerchiamo quindi di farvi capire tutto in modo semplice e concreto e vediamo quali ripercussioni questo avrà sullo sviluppo e sulla diffusione del 5G.
Perchè la TV cambia?
Innanzitutto c’è da capire cosa sarebbe dovuto succedere nei prossimi mesi. Tutto parte dal 1 Settembre 2021, data in cui sarebbe dovuto essere obbligatorio lo switch off del primo standard di trasmissione MPEG2 in favore di MPEG4, niente paura, si tratta solo di standard di compressione video, il secondo permette di consumare meno banda avendo una qualità maggiore. Ma questo era solo il primo passo, la vera tappa finale sarebbe dovuta essere il DVB-T2, con qualità maggiore, meno banda occupata e banda 700 Mhz libera.
La TV infatti cambia, oltre che per migliorare la qualità, anche per far “spazio” al 5G nella banda dei 700 Mhz attualmente occupata dalla TV.
E adesso, cosa succederà? Si rimanda al 2023?
Il 1° Settembre non accadrà più nulla. Dal 15 Ottobre le emittenti sono invitate (ma non obbligate) a passare allo standard MPEG 4 (compatibile con la maggior parte dei TV in uso attualmente). La Rai ad esempio ha fatto sapere che progressivamente porterà in MPEG4 canali “secondari” lasciando invece in MPEG2 i canali più conosciuti.
Per quanto riguarda il passaggio al DVB-T2, vero importante cambiamento, questo sarebbe dovuto avvenire entro il 30 Giugno 2022 e si rimanderà di almeno 6 mesi. Quindi si parla di 2023, ma senza una data certa e appare ormai chiaro che non sarà Gennaio 2023 la data dello switch-off.
Le frequenze per il 5G saranno liberate rispettando i tempi
Tutto fissato per il 1 Luglio 2022, le frequenze a 700 Mhz pagate fior di milioni dai gestori di telefonia saranno regolarmente liberate per il 5G come da accordi.
La TV dovrà quindi adeguarsi per far spazio, riducendo la qualità, comprimendo ulteriormente. Oppure eliminando qualche canale. Addio per ora al 4K o a bitrate maggiori.
Nessun rischio quindi di ritardi per il 5G che dovrebbe procedere secondo la tabella di marcia prestabilita. E le frequenze a 700Mhz sono importantissime: permettono di penetrare meglio negli edifici e permetterebbero di avere un 5G “più presente” proprio come il 4G in banda 20 a 800 Mhz.
Tanta confusione, e lo streaming ringrazia!
Queste scelte creeranno non poca confusione: tra bonus TV e grande distribuzione già organizzata per vendere quantità di TV e decoder. A far festa sarà la TV del futuro ormai sempre più presente. Amazon, Netflix e tutti gli altri servizi di streaming oggi hanno qualità superiori alla TV tradizionale e prendono, e oseremo dire, prenderanno, sempre più piede.
La TV in digitale terrestre resterà indietro, con qualità SD, bitrate scadenti, pochi canali in HD e nessuno in 4K.