Tim e Open Fiber hanno siglato un accordo non-vincolante per il via libera ufficiale all’integrazione delle due reti.
Continua a diventare sempre più reale l’idea della rete unica Tim-Open Fiber. Nella giornata di ieri, i comitati di amministrazione delle due società hanno dato il via libera al percorso d’integrazione delle reti attraverso un accordo non-vincolante. Sono stati coinvolti in questa decisione, il governo tramite la Cassa depositi e prestiti (che detiene il 60% di Open Fiber e il 10% di Tim) e i fondi stranieri Kkr (detentore dell 37,5% di Tim tramite il nome Fiber Cop) e Macquaire (detentore del 40% di Open Fiber).
L’accordo prevede la creazione di un nuovo unico operatore di reti di telecomunicazioni controllato dal CDP che consentirà di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture Vhcn (Very High Capacity Networks) sul territorio italiano. L’integrazione avrà ovviamente bisogno di tempo e sarà inoltre necessario separare le attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM. Sulla stesura dell’accordo è intervenuto l’ad Tim Pietro Labriola che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “È il primo passo di un piano coraggioso per Tim. Dalla separazione dell’infrastruttura di rete fissa traiamo le risorse per investire nei sevizi e nello sviluppo dei rapporti con i clienti e del mobile, competendo più agevolmente nel mercato dei servizi digitali”. La firma finale dell’accordo, stavolta vincolante, avverrà entro il 31 ottobre 2022.
Il 7 luglio, Labriola svelerà i dettagli del piano industriale 2022-2024 e probabilmente verremo a conoscenza di ulteriori dettagli sull’accordo Tim-Open Fiber. In ogni caso la strada verso la rete unica sembra ormai tracciata.