Il gestore rosso si è distinto anche quest’anno per l’esperienza lavorativa offerta ai propri dipendenti, con un occhio di riguardo alle diversità
Anche quest’anno, Vodafone Italia è stata in grado di piazzarsi sul podio della classifica stilata da Top Employers Institute, l’ente preposto a valutare le condizioni lavorative all’interno delle singole aziende, confermandosi come esempio virtuoso della gestione del proprio personale.
Già dall’anno scorso Vodafone ha attuato una vera rivoluzione lavorativa, grazie anche ai vari accordi raggiunti con i sindacati, che hanno permesso di sviluppare nuove dinamiche e strategie per il lavoro agile (smart working) in un’ottica di perfetto connubio tra vita lavorativa e vita privata. Ad oggi, i dipendenti delle aree dedicate all’assistenza del cliente possono godere dello smart working all’80%, quota che scende al 60% per tutte le altre aree di lavoro.
Nell’ottica dell’attenzione al welfare dei dipendenti, è d’obbligo la menzione a diverse iniziative messe in atto da Vodafone, come il congedo parentale, che è stato esteso a ben quattro mesi per tutti i nuovi neogenitori, o l’adattamento dell’orario di lavoro per tutte quelle situazioni delicate che necessitano di flessibilità – genitori unici, dipendenti disabili e vittime di violenza domestica.
Inoltre, sono stati forniti a tutti i dipendenti nuovi corsi di formazione che potessero sviluppare al meglio i nuovi modelli lavorativi che guardano al digitale, con ben 300.000 ore di formazione in tre mesi. L’iniziativa si inserisce in un quadro di skill transformation ben più ampio, avviato già nel 2018, che punta alla valorizzazione e alla rigenerazione delle competenze delle persone.
L’impegno di Vodafone è stato grande anche nell‘inclusione delle diversità, apportando un contributo positivo in un momento storico tanto delicato. L’azienda, infatti, è stata tra le prime a riconoscere i diritti per le unioni civili, concedendo la licenza matrimoniale per le coppie dello stesso sesso e finanche la copertura sanitaria integrativa.
Importante, infine, anche l’interscambio delle conoscenze tra le diverse fasce generazionali, che ha portato all’istituzione di corsi specifici per i neoassunti che possano guidarli all’interno dell’azienda tramite la comprensione e la semplificazione dei linguaggi interni.