WindTre: nasce ‘Please Don’t Call’, un nuovo servizio per proteggere gli utenti dalle chiamate indesiderate
Wind Tre lancia un nuovo servizio mirato a proteggere i propri utenti dalle chiamate indesiderate. Il servizio si chiama “Please Don’t Call” ed è in grado di individuare le potenziali chiamate indesiderate per segnalarle direttamente sullo schermo dello smartphone, per consentire agli utenti di scegliere se rispondere o meno.
Come spiega l’amministratore delegato Gianluca Corti, “il benessere personale passa sempre più dalla tecnologia ma è oggetto di nuove sfide. Tra queste, le chiamate indesiderate sono diventate una vera fonte di disagio. Sulle reti telefoniche passano ogni giorno milioni di telefonate provenienti da potenziali numeri spam. Alla luce di questi dati, abbiamo deciso di investire in tecnologie di frontiera come l’intelligenza artificiale per proteggere i nostri clienti dal fenomeno”.
L’algoritmo che consente di identificare le possibili chiamate indesiderate è basato su analisi di natura statistica su dati aggregati ed è stato sviluppato interamente dal team di Data Office di WINDTRE. Si tratta di più di 50 tra Data Scientist, Data Engineer e Automation Engineer impegnati a tempo pieno in attività di Ricerca & Sviluppo dedicata a Big Data, Machine Learning e Intelligenza Artificiale, in collaborazione con Università e centri di ricerca.
Il servizio è fruibile da tutti gli utenti Wind Tre gratuitamente. Come attivarlo? “Please don’t call” si attiva con un semplice click dall’App Wind Tre.
Questa è solo una della iniziative WindTre: fra le tante iniziative per tutelare i clienti ricordiamo la verifica tramite blockchain della legittimità dei contatti in relazione ai contratti che vengono attivati.
“siamo convinti che nel campo della telefonia e della connettività sia possibile competere su nuove prestazioni e funzioni anziché guardare soltanto ai prezzi. Per i nostri clienti aggiorniamo continuamente la nostra offerta, che oggi va dalla copertura assicurativa sugli acquisti fino all’energia. La protezione delle connessioni e della vita digitale è un’area in cui investiamo molto, con servizi gratuiti e a pagamento, sia per il consumatore che per l’impresa. Ne facciamo una questione di principio, è la nostra ‘responsabilità digitale’ “ conclude Corti.